domenica 2 settembre 2012

Avventure metropolitane


Una donna sottopeso e vestita male trascinava il figlio, un bel bambino paffutello, lungo la strada. Il piccolo era intento a sgranocchiare le patatine che prendeva dal sacchetto, quelle al ketchup, le sue preferite.
-Luca, e muoviti!- lo strattonò la donna.
Al bimbo cadde una patatina che aveva in mano, proprio vicino alla grata della fogna. Luca fece per fermarsi e raccoglierla, ma la madre lo tirò a sé.
-Che stai facendo?- gli chiese con un tono da gallina isterica, puntando i suoi freddi occhi rigetti in quelli caldi e scuri del bimbo.
-Volevo solo…-
-Vuoi prenderti l’influenza suina? O devo direttamente portarti all’ospedale? E poi sei già abbastanza in carne, non dovresti mangiare queste schifezze!-
La madre gli sfilò il sacchetto dalle mani con una rapidità da rapace. Gli occhi di Luca, che a cinque anni ignorava totalmente il presunto problema che avrebbe dovuto causargli un pancino rotondo, cominciarono a riempirsi di lacrime.
-Noooooooooo…-
Il bambino cercò di riafferrare il pacchetto, ma la madre lo buttò per terra vicino alla patatina caduta.
-Nooooooooooooooooooooo!- gridava Luca ormai in lacrime mentre veniva trascinato via di peso dalla madre.
Forse era la luce tremolante dei lampioni che gli fece vedere una mano bianca, come se fosse fatta dello stesso materiale della luna, che sollevava la grata della fogna senza fare il minimo rumore. Oppure le lacrime gli avevano annebbiato la vista, perché vide che la mano prendeva il suo sacchetto, lo portava all’interno della fogna con la grata che si chiudeva sempre nel massimo silenzio. Di certo se l’avesse detto alla madre, lei avrebbe tirato fuori qualche spiegazione assolutamente logica. Ma Luca già a cinque anni aveva un’idea precisa della realtà dei grandi e della realtà vera.
E? vecchio, ma che ve ne pare?

sabato 1 settembre 2012

Un'estate esplosiva

Non so da dove cominciare.
Forse è per il bene comune di questo blog che sappiate che io tengo diari, da sempre. L'ultimo è stato uno dei più tormentati. In realtà sono stati anni tormentati e, me ne sono resa conto troppo tardi, era solo colpa mia. Ero troppo impegnata a far cose che non volevo fare per guardarmi intorno e vedere la devastazione che mi lasciavo alle spalle.
Ho dovuto passare un'intera estate lontana da Julian perchè tornassi in me.
Bentornata ispirazione.
Bentornate idee chiare. 
Bentornata padronanza di me stessa.
Ce l'ho fatta.
A scanso di equivoci, nessuno ha messo le corna all'altro, altrimenti non saremmo neppure qui. Quindi eccoci a settembre... Anche se ho una fifa blu per quel che riguarda la scuola, sono contenta di essere qui.

Sono tornata

E presto vi dirò tutto ma non ora perchè devo andare dal corniciaio.